Il nuraghe deve il suo nome ai licheni rossi che lo ricoprono quasi interamente; in sardo Arrubiu, infatti, vuol dire “rosso”. Il nuraghe è l’antico custode in pietra del territorio e vi sorprenderà per la sua maestosità: è l’unico con ben 5 torri. Le guide esperte e preparate che vi accompagneranno durante l’escursione saranno liete di rispondere ad ogni vostra curiosità.
Il Nuraghe Arrubiu di Orroli si erge nella zona denominata “Su Pranu” e domina un antico guado nel corso del medio Flumendosa, dove oggi sorge una diga di sbarramento.
È il più imponente monumento della Sardegna e tra i più maestosi di tutto l’occidente europeo.
Il Nuraghe Arrubiu occupa una superficie di circa 5000 metri e presenta ancora ampi cortili interni, scale, accessi, corridoi, vani cupolati. Nell’area circostante sono visibili ancora i resti di numerose capanne, alcune delle quali di notevoli dimensioni.
Sull’origine del Nuraghe Arrubiu non ci sono certezze, ma, dopo l’abbandono da parte dei suoi costruttori
Nella camera della torre centrale, la falsa cupola (tholos) è ancora integra e misura 9,65 metri di altezza e 5 di diametro; tre nicchie si aprono ai due lati e di fronte all’ingresso ha una struttura a gomito profondamente addentrata nello spessore murario della torre. Nel cortile centrale vi sono una banchina, una cisterna, una zona adibita a focolare e una nicchia. Sette accessi collegano il cortile centrale a tutti gli altri corridoi e torri del complesso.
Il pentalobato è circondato da un’ulteriore struttura muraria, l’antemurale, con sette torri e tre cortili; lungo il lato meridionale sorge un altro antemurale con altre cinque torri collegate da murature possenti.
Gli scavi hanno consentito di portare alla luce altre strutture nel cortile: una capanna addossata alla muratura,
Lungo il lato orientale vi sono tre capanne. La prima ha una pianta circolare molto grande e probabilmente era utilizzata in origine come “Capanna delle Riunioni”. Del suo riutilizzo in età romana sono rimasti documenti consistenti. La seconda ha una a pianta circolare piccola, di cui rimane il vespaio di base ed una assise di fondazione; la terza, di misura intermedia fra le due, non è stata oggetto di scavo, ma è evidente in superficie la sua struttura planimetrica che rivelano un riuso in età romana.
Nonostante gli studi siano ancora in corso, è possibile avanzare delle considerazioni. Il monumento è stato edificato in un limitato arco di tempo, fra il XIV-XII secolo a.C. La costruzione della torre centrale è contemporanea a quella del bastione pentalobato ed è stata effettuata entro il XIV secolo a.C., mentre il suo abbandono è collocabile fra la fine dell’età del Bronzo e l’inizio della prima età del Ferro (circa IX secolo a.C.).