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Gruppo folk Narbolia

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Gruppo folk Narbolia

facebooknarboliaIl gruppo folk Pro Loco Narbolia nasce nell’ Ottobre dell’anno 2010. Dalle testimonianze raccolte non risulta alcuna formazione folk precedente a quella attuale.
La costituzione del gruppo è stata fortemente voluta dall’Associazione Pro Loco, che attraverso un’accurata azione di ricerca ha potuto ricostruire la storia del costume e del ballo di Narbolia.
La ricerca è stata lunga,difficile e complicata, soprattutto per le esigue informazioni relative al costume maschile.
Tuttavia è stato possibile risalire all’originale grazie alla vasta raccolta fotografica, al ritrovamento di alcuni capi maschili e alle testimonianze di alcuni anziani.
Per quanto riguarda invece il recupero del ballo narboliese è stata fondamentale la collaborazione del fisarmonicista Peppino Pippia, con il contributo musicale della sua fisarmonica e, dei signori Giovanni Piredda, Fanari Salvatore con la loro esperienza nel ballo.
Il gruppo è costituito da 12 elementi fra uomini e donne, la maggior parte di essi ha un’età inferiore ai 16 anni.
Ha partecipato a numerose manifestazioni popolari;
nel 2011 una rappresentanza del gruppo è stata protagonista del concorso Mss e Msr folk a San Sperate, raggiungendo il 1°posto; infine ha partecipato al programma “Anninora” di Sardegna1 e nel 2012 al festival internazionale Gruppi folk a Milis.

Il costume DI NARBOLIA

Il costume maschile è una riproduzione fedele all’originale ed è composto da:
-“sa camisa”: in cotone o in lino bianco, aperta sul davanti, con maniche ampie (“manigas”) che partono direttamente da un collarino ricamato ai bordi e, vanno a chiudersi con dei polsini (”burzittus”). Il collarino è provvisto di ferma asole lavorate con il filo;
-“su cossu”: dal catalano “cos”, un gilet in velluto nero, aperto verso destra e una piccola scollatura sul davanti, in entrambi i lati ci sono dei bottoni neri e un semplicissimo ricamo;la parte finale viene tenuta dentro il pantalone;
-“is pantalois”: pantaloni in velluto nero, stretti sulle gambe e larghi in vita, che chiudono dietro con una fibbia e sul davanti con dei bottoni;
“s’esti”: un gilet in pelle di agnello, che indossavano soprattutto i pastori. E’ costituito da due parti, una per l’inverno e una per l’estate; quest’ultima è rifinita in pelle di vitello.
-“sa barritta”: copricapo in panno nero che può essere arrotolato su se stesso , in avanti o indietro, o lasciato cadere da un lato.

Il costume femminile: “Su bistementu ‘e isposa o
de sa uminiga” è originale e risale ai primi del novecento.
Esso è composto da:
-“sa camisa”: il pezzo forte del costume narboliese, interamente cucita e ricamata a mano dalle abili mani delle ricamatrici narboliesi; ogni capo risulta unico e originale.
Essa è divisa in due parti: sul davanti “sa perra ‘e dossariu ‘e ananti” aperta al centro( “su dossu”) con dei ricami dai motivi più svariati;
“sa perra ‘e dossariu ‘e pauas”: con una piega larga centrale e con altre due laterali, più strette (tavellas).
Entrambe le parti vengono unite da s’utturada, anch’essa ricamata a mano, con una grinzitura molto fitta. Da questa scendono le maniche molto ampie, cucite ai polsini (“burzittus”) con una cucitura molto fitta ( “su puntarrei”),
-“s ‘imbustu”: un bustino senza maniche chiuso sotto il seno, di broccato a sfondo giallo, rosso e blu, con motivi floreali dorati;
-“su zippoi”:un corpetto con le maniche, di seta nero, rivestito con del pizzo sempre nero. Questo capo rende la donna molto elegante e sinuosa;
-“sa ‘unnedda ”: una gonna lunga fino alla caviglia,nei più svariati tessuti (seta, ginello, “taffettà”),alcune hanno delle stampe dorate o argentate( “imprattiada”), che richiamano disegni geometrici o frutta, l’uva in particolare (sa mosta ‘e sa idi).
Pieghettata (“issettiada”)sulla parte posteriore , liscia sulla parte anteriore;
_su “scufiottu” :un pezzo di stoffa leggero di colore nero, marrone,vinaccia, che tiene i capelli raccolti;
-“su muncadori”:un fazzoletto in seta bianca che può essere legato in diversi modi sotto il mento;
-su muncadori a mannu”: un fazzoletto rettangolare lungo, marrone con dei motivi floreali sui bordi sempre sulla tonalità marrone, da indossare sopra “su muncadori ‘e seda; veniva usato esclusivamente dalle donne adulte per andare in chiesa.

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