La dimora padronale è stata a lungo considerata come fonte di sventura. Dopo diversi episodi – mere coincidenze – tutti in paese scoraggiavano chiunque dall’andarci a vivere.
Vista da fuori ha il suo fascino: stile architettonico quasi nobiliare e un ampio giardino. E in effetti ha il suo perché, ma per anni nessuno ha mai voluto saperne di andare ad abitarci; è rimasta sfitta per tanto tempo, tranne brevi periodi in cui è stata occupata abusivamente. Si tratta di una bella casa padronale sita in via La Marmora a Villanovafranca, paesino del Medio Campidano. Ma perché cotanta diffidenza?
La “colpa” (se così si può definire) è di alcune dicerie popolari degli anziani del paese. Come riporta il sito Contusu.it , secondo la leggenda la villa fu colpita tanto tempo fa da una maledizione che non l’ha mai abbandonata, perseguitando tutti coloro che vi abitarono. Si narra che nel corso degli anni ci siano state una serie di morti premature sin dagli anni 30. La signora Maria Paderi – riporta sempre il sito Contusu.it – sposò il maresciallo Medda e costui morì nel 1942. La donna poi si risposò con tale Giuseppe di Filippo Antonio, militare pescarese, deceduto tre anni dopo il matrimonio. Inoltre, il frantoio che la donna gestiva insieme al primo marito, fallì miseramente. Come se non bastasse, uno dei due figli della signora e del consorte Di Filippo Antonio, fu arrestato in quel di Pescara con la pesante accusa di abusi sessuali.
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Lo sapevate? In Sardegna c’è una casa “maledetta”: morti premature e sventure dei suoi abitanti
La dimora padronale è stata a lungo considerata come fonte di sventura. Dopo diversi episodi – mere coincidenze – tutti in paese scoraggiavano chiunque dall’andarci a vivere.
Vista da fuori ha il suo fascino: stile architettonico quasi nobiliare e un ampio giardino. E in effetti ha il suo perché, ma per anni nessuno ha mai voluto saperne di andare ad abitarci; è rimasta sfitta per tanto tempo, tranne brevi periodi in cui è stata occupata abusivamente. Si tratta di una bella casa padronale sita in via La Marmora a Villanovafranca, paesino del Medio Campidano. Ma perché cotanta diffidenza?
La “colpa” (se così si può definire) è di alcune dicerie popolari degli anziani del paese. Come riporta il sito Contusu.it , secondo la leggenda la villa fu colpita tanto tempo fa da una maledizione che non l’ha mai abbandonata, perseguitando tutti coloro che vi abitarono. Si narra che nel corso degli anni ci siano state una serie di morti premature sin dagli anni 30. La signora Maria Paderi – riporta sempre il sito Contusu.it – sposò il maresciallo Medda e costui morì nel 1942. La donna poi si risposò con tale Giuseppe di Filippo Antonio, militare pescarese, deceduto tre anni dopo il matrimonio. Inoltre, il frantoio che la donna gestiva insieme al primo marito, fallì miseramente. Come se non bastasse, uno dei due figli della signora e del consorte Di Filippo Antonio, fu arrestato in quel di Pescara con la pesante accusa di abusi sessuali.
Successivamente, Lucio Melidoro, nuovo proprietario, avrebbe trovato all’interno della villa diversi libri vecchi che si narra contenessero dei malefici. Anche lui decedette anni dopo aver vissuto lì. La vedova Lucia Sionis, trasferitasi nel nord Italia, ha messo in vendita lo stabile ma per via di questa cattiva fama faticò non poco a trovare un acquirente a tal punto che dovette abbassare di molto il prezzo. E nel frattempo l’erba del giardino cresceva e i cornicioni rischiavano di staccarsi; poi lo sgombero degli occupanti abusivi e, per la gioia della signora Sionis, la “villa dei misteri” è stata acquistata e tuttora risulta abitata.