Fiore Sardo D.O.P.
Formaggio grasso, di media o lunga stagionatura, con pasta dura e friabile.
La zona d’origine è la Sardegna. L’origine è il latte di pecora, prevalentemente di razza sarda. Una delle particolarità è di essere realizzato dai pastori che in locali tipici usano ancora il fuoco a legna, il quale concede al formaggio una lieve affumicatura. Gli odori e gli aromi sono intensi. La pasta presenta tutta la dolcezza del latte ovino.
Pecorino Romano D.O.P.
Formaggio a pasta grassa, dura, di media e lunga stagionatura.
Prodotto dal nome caratteristico che però non identifica la capitale d’Italia ma la storia, in particolare quella dell’esercito dei Romani. È fatto con latte di pecora nelle regioni Lazio e Sardegna, nonché nella provincia di Grosseto, in Toscana. Il periodo di stagionatura è di 5 mesi e, in alcuni casi, nel Lazio, avviene in grotte di tufo Etrusco-Romane. Possiede una medio elevata intensità aromatica. Particolarmente riconoscibile per l’elevato sapore salato.
Pecorino Sardo D.O.P.
Formaggio grasso, a breve, media e lunga stagionatura, a pasta semidura e dura.
Il Pecorino sardo è il frutto della storia della pastorizia e della caseificazione del latte di pecora in Sardegna. La stagionatura varia a seconda della tipologia, può essere Dolce o Maturo. Particolarmente utilizzato nella cucina sarda o italiana, quando è stagionato piace grattugiato sulle pietanze.
Mozzarella S.T.G.
Formaggio grasso, fresco a pasta filata.
Formaggio tipico della cultura casearia italiana, viene prodotto ormai in tutto il mondo con latte di vacca, pur mantenendo la sua originalità. Considerato un patrimonio storico italiano, è un formaggio fresco, impiegato anche per condire la pizza.
Axridda P.A.T.
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta dura.
Da una pratica antica che risale a Plinio il Vecchio, continua nel segno della tradizione la ricopertura delle forme con “axridda”, argilla. Che provenga da latte di pecora o di capra, questo è un formaggio che si fa solo nel periodo gennaio-maggio. E per passare l’estate, viene appunto trattato con l’argilla.
Bonassai P.A.T.
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta molle.
Nato piuttosto recentemente (1966), la sua produzione si è allargata in tutto il territorio sardo in pochi anni. A pasta cruda, molle e dalla forma insolita, a parallelepipedo, questo formaggio da tavola incrementa il numero e la qualità dei Pecorini sardi.
Casizolu (Tittighedda, Figu) P.A.T.
Formaggio grasso, di breve, media o lunga stagionatura, a pasta semidura o dura.
Forma a pera con testina, a pasta filata, si può consumare dopo 3 mesi, ma anche dopo una lunga stagionatura. Grazie alla quale diventa fortemente aromatico e piccante. E’ un formaggio Presidio Slow Food.
Casizolu di pecora (Pirittas) P.A.T.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta semidura, filata.
Il latte crudo delle pecore sarde viene lavorato a pasta cruda e, dopo l’acidificazione, la stessa viene filata. A mano vengono composte delle forme a pera con testina, che permettono al formaggio di essere appeso. Si mangia dopo 7 giorni.
Casu axedu (Fruhe, Frughe, Fura merca, Fiscidu, Viscidu, Ischidu, Bischidu, Vischidàle, Prèta, Piòta, Casàdu, Cagiadda, Cassu agèru, Casu e Fitta, Latte cazàdu, Latti callòu) P.A.T.
Formaggio grasso, fresco o di breve, media e lunga stagionatura, a pasta molle.
Formaggio dalla tecnica casearia tutta sua: la coagulazione avviene in tempi molto lunghi, così come la conservazione sotto salamoia. La particolare stagionatura lo fa trasformare da dolce, morbido e per niente salato, a molto salato e piccante.