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Lussorio Cau l’eroe di Morgogliai

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Lussorio Cau (Borore, 11 luglio 1867 – Castelbuono, 10 settembre 1961) è stato un ufficiale dei carabinieri e membro del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, insignito di medaglia d’oro al valor militare. Il periodo più intenso della sua attività nei carabinieri culminò nella cosiddetta “battaglia di Morgogliai” (1899) uno scontro che coinvolse da una parte 201 tra carabinieri e soldati, e cinque banditi dall’altra. Lussorio Cau era il figlio secondogenito di Francesco, contadino, e di Maria Francesca Porcu, casalinga. Dopo gli studi elementari e qualche anno di lavoro con il padre, a 20 anni, nel 1887, si arruolò volontario come allievo carabiniere a cavallo. Il brigadiere Cau collaborò all’operazione “Notte di san Bartolomeo” (14-15 maggio 1899) durante la quale furono arrestati oltre 600 parenti e amici di ricercati, sulla base di «mandati di cattura in bianco» affidati dall’autorità giudiziaria personalmente al sottufficiale. Oltre la metà degli arrestati fu poi prosciolta in istruttoria. Immediatamente dopo questa vicenda, Cau iniziò a circolare, travestito con il caratteristico costume del pastore del Supramonte, nelle campagne intorno ad Orgosolo, spacciandosi per pregiudicato e latitante. In questo modo poté entrare in contatto con il rifugio della “banda Serra-Sanna”, chiamata dai locali Sos Zigantes (I Giganti)[4]. Quel gruppo di banditi e latitanti era composto da cinque pregiudicati: Giuseppe Lovicu, Giacomo Serra-Sanna, Elias Sera-Sanna, Giuseppe Pau e Tommaso Virdis. Il brigadiere Cau aveva peraltro un conto in sospeso con Pau, Lovicu e i due fratellii Serra-Sanna: il 18 febbraio 1897 avevano ucciso il cugino del brigadiere, l’appuntato Piero Sini. Tornato ad Orgosolo, riferì ai suoi superiori e venne organizzata una vasta operazione, denominata «Caccia Grossa», per la quale furono mobilitati 148 carabinieri e 53 fanti dei distaccamenti di fanteria di Nuoro e Oliena, al comando del capitano dei RR.CC Giuseppe Petella. Cau condusse quindi i militari alla località di Morgogliai (Murgaliai nel dialetto di Orgosolo), che dette poi il nome al successivo conflitto a fuoco. In prossimità, a Sa bucca de Furru, lungo il Rio Furru (tra Orgosolo e Oliena), era posto il rifugio dei banditi I latitanti furono circondati e due squadre si avvicinarono al loro accampamento; all’alba diedero l’assalto e Cau, sfiorato da un proiettile, sparò un colpo che ferì Lovicu alla spalla. Virdis e Giacomo Serra-Sanna furono colpiti a morte dal fuoco dei militari. Lovicu riuscì a dileguarsi[6]; Elias Serra-Sanna e Pau fuggirono ma furono di nuovo circondati alle otto del mattino. Nello scontro che seguì caddero Aventino Moretti, l’uccisore di “Corbeddu” e di Francesco Dore, il fante Rosario Amato e i due banditi; venne gravemente ferito anche il vicebrigadiere Lorenzo Gasco. Per il suo comportamento nel corso dell’operazione «Caccia Grossa» Lussorio Cau fu insignito di medaglia d’oro al valor militare.

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