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Sito INPS in tilt: violata privacy di tante persone per il bonus 600 euro

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Confusione ed un sito INPS completamente bloccato. Questa è l’attuale situazione che si trova davanti chi è interessato a richiedere l’indennità di 600 euro, prevista dal Decreto “Cura Italia”. Indennità che spetta ad oltre 5 milioni di persone appartenenti a diverse categorie di lavoratori (liberi professionisti e co.co.co, autonomi iscritti alle gestioni speciali, stagionali del turismo, lavoratori agricoli e addetti dello spettacolo) come bonus di marzo per i mancati guadagni dovuti all’epidemia da COVID-19.

Una corsa all’accesso innescata proprio dall’INPS per aver inizialmente comunicato che le domande per l’indennità sarebbero state valutate in ordine cronologico. Tanto è bastato per dare il via ad un vero e proprio “click day” che non è stato molto mitigato dal successivo comunicato dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, dopo aver cancellato l’informativa online, in cui ha dichiarato che le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi.

 Attualmente, stanno arrivando ben 100 domande al secondo. Una situazione mai vista

ha commentato Pasquale Tridico, il presidente dell’Inps, che ha voluto ribadire che le richieste non saranno valutate in ordine di presentazione.

 Non ci sarà alcun ordine cronologico e le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato

Tridico ha anche aggiunto che le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi, anche perché il Governo sta varando un nuovo provvedimento sia per rifinanziare le attuali misure sia per altre. Il bonus, infatti, potrebbe salire a 800 euro ad aprile per liberi professionisti e co.co.co. Per queste categorie il budget complessivo è di 203,4 milioni di euro.

La situazione attuale, comunque, vede un sito INPS che non è stato in grado di reggere un tale afflusso andando completamente in tilt. Non solo è impossibile presentare le richieste di indennizzo, ma sono anche inaccessibili aree personali e documenti. Soltanto dopo svariati tentativi, come segnalato da alcuni utenti, è stato possibile procedere ai passaggi successivi della domanda accedendo in modo diretto alla pagina della richiesta.

PROBLEMI DI PRIVACY

 

Ma c’è un altro aspetto importantissimo che sta emergendo in queste ore e riguarda una “grave” violazione della privacy. Sono tante, infatti, le segnalazioni che si possono leggere su Twitter riguardanti la possibilità di visualizzare dati sensibili di altri utenti una volta riusciti a loggarsi con le proprie credenziali.

 

 

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