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La storia di Stintino e dell’isola dell’Asinara

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Dall’Asinara a Stintino
Già abitata nel Neolitico, l’antica isola di Ercole fu luogo di rifugio di navi romane; nel Medioevo vi si insediarono alcuni monaci camaldolesi. In seguito diversi furono i tentativi di colonizzare l’isola, famoso nel 1768 l’insuccesso dei fratelli francesi Velixandre. Nel 1775 fu la volta di un nobile sassarese, Manca Amat, che prese il titolo di Duca dell’Asinara. Intanto l’isola si popolava di pastori sardi e pescatori liguri. Tra le principali attività vi erano la pesca del corallo e del tonno, nella Tonnara del Trabuccato. Alla fine del 1700 un mercante di Camogli, Peragallo, cominciò a pescare stabilmente in quei mari. Sembra che questo nucleo di pescatori, insieme a quello del compaesano Schiaffino, costituì nel 1801 il gruppo fondatore di Cala d’Oliva. Nel 1814, con la rinuncia del Duca ai diritti di ancoraggio, arrivarono i pescatori napoletani e laziali, ricordati nei toponimi di alcune cale. Nel 1833 nell’insediamento principale, Cala d’Oliva, abitavano 25 famiglie camogline. Nel 1885 gli isolani furono cacciati in seguito all’istituzione di una colonia penale agricola e una stazione sanitaria per la quarantena. La presenza della Tonnara Saline presso l’omonima torre, fu decisiva nella scelta degli esuli di costituire il paese in quella insenatura a forma di budello, Isthintini, vicino alle tradizionali poste di pesca. Stintino, borgo di pescatori di tonni e aragoste, nel 1934 era abitato da 231 persone e la pesca era effettuata con 70 imbarcazioni a vela latina. In quegli anni cominciarono ad affluire i primi turisti sassaresi, “li bagnanti”, che affittavano le case dei pescatori.
Dopo il boom economico degli anni Sessanta, legato a importanti interventi immobiliari, oggi Stintino è sempre più un paese a vocazione turistica, anche se la piccola pesca viene esercitata da un limitato numero di barche. Il MuT – Museo della Tonnara di Stintino, la regata della Vela Latina, il palio remiero, la processione in mare in onere della Madonna della Difesa e i tanti eventi culturali e turistici fanno di Stintino un paese unico nel Mediterraneo, non solo per le bellezze naturali, ma soprattutto per la diffusione della cultura e della civiltà del mare.

 

La Tonnara Saline e il sistema delle tonnare

Nel Golfo dell’Asinara sono state ospitate nel corso dei secoli diverse tonnare: le più importanti e più produttive furono la Tonnara del Trabuccato, in prossimità dell’omonima torre all’Asinara e la Tonnara Saline, sull’estrema punta nord-occidentale della Sardegna.
La tonnara è un vero e proprio edificio acquatico formato da sei camere comunicanti che vengono percorse dai tonni fino all’arrivo nella camera della morte, dove i tonnarotti eseguono la mattanza.
Il villaggio della Tonnara Saline, localizzato presso la torre omonima, ora trasformato in villaggio turistico, recuperando le strutture preesistenti, era costituito da due comparti. Uno, lo scabeccio, con i forni per la cottura del tonno, nel quale operava la ciurma di terra che lavorava il pesce. Il secondo ospitava la ciurma di mare con le baracche abitate dal Rais(capo pesca) e dai tonnarotti, un  capannone, chiamato malfaraggio, per il rimessaggio del barcareccio e altri locali adibiti a magazzini per le attrezzature. In alcune stanze si lavorava la bottarga. È ancora presente la chiesa dei primi del Novecento che ospitava il simulacro dell’Immacolata Concezione, portato in processione il giorno del Corpus Domini. Numerosi documenti di archivio permettono di tracciare una parziale ricostruzione storica della tonnara: i primi dati sul pescato risalgono al 1602. La tonnara, a lungo patrimonio regio, nel 1654 fu ceduta da Filippo IV di Spagna al nobile Gerolamo Vivaldi per  la somma di 330 mila scudi. I discendenti della casa Vivaldi la diedero in affitto a diversi imprenditori fino al 1868, anno in cui un sodalizio genovese (Anfossi, Bigio e Pretto) la acquistò e a mantenne fino al 1974, quando la tonnara cessò la sua attività a causa dell’urbanizzazione delle coste e dell’inquinamento dei mari.
Nel 1997 fu ripristinata una tonnara sperimentale pe studiare le migrazioni dei tonni, con il coinvolgimento dell’’ultimo Rais, Agostino Diana.
Alla tradizione e alla storia della Tonnara Saline, nel 1995, è stato dedicato il primo Museo della Tonnara, “Il Ricordo della Memoria”. Nel 2016 è stato inaugurato il nuovo Museo della Tonnara di Stintino.

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