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Gli amori nati sui social sono più duraturi

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A partire dal 2012 la comunità scientifica interessata alla studio delle relazioni sociali e a proposito di relazioni coniugali è sempre più d’accordo sul fatto che gli amori nati online conducono a un matrimonio più stabile e sono mediamente più soddisfacenti. Ovviamente, il termine di paragone è dato dagli sposi che non si sono conosciuti in rete.

La notizia arriva dall’Università di Chicago e dalla Harvard University, attraverso un articolo pubblicato su “Proceedings of the National Academy of Sciences”, frutto del lavoro di un gruppo di psicologi e demografi delle stesse università. Ciò che emerge dai dati americani è il fatto che oramai una coppia su tre ha visto il proprio amore nascere in rete.

Nella “realtà tradizionale” le conoscenze tra futuri partner risultano avvenire maggiormente sul lavoro, tra amici, ascuola, tra familiari, in luoghi pubblici e addirittura nei luoghi di culto.
Invece, per quanto riguarda la conoscenza in rete, gli incontri online avverrebbero maggiormente sui siti dedicati agli incontri e alla ricerca matrimoniale, sui social network, nei forum, nelle chat room o addirittura nei mondi virtuali dei giochi multiutente.

Romanticismo 2.0

Detta notizia a proposito della maggiore soddisfazione e stabilità delle coppie conosciutesi in rete è facilmente consultabile online. Per certi versi sembra qualcosa di facilmente desumibile già solo ragionando a proposito del fatto che la rete offre sia un numero di conoscenze più elevato che la possibilità di proseguire un rapporto o continuare la ricerca senza troppi vincoli. Non sono presenti, almeno all’inizio, pressioni di amici o parenti al fine di mantene o separare il rapporto tra i partner. Quella che spesso viene criticata come “solitudine da computer” rivela tanto di quel potenziale romantico da far invidia alla migliore delle cene a lume di candela, ultimissima versione del tavolo per due.

Quali vantaggi o svantaggi per la società

Lo abbiamo letto e, forse, già lo sapevamo: il posto di lavoro, i gruppi di amici e addirittura i luoghi di culto sono i luoghi che vanno per la maggiore a proposito della ricerca dell’anima gemella come del semplice rimorchio.

Così, nell’ora della crisi e della diffusa improduttività, ci chiediamo se sia possibile riconoscere la valenza positiva di quello che abbiamo definito come fenomeno dell’internet in love, dell’amore nato sui social network. Ci chiediamo come sia possibile intendere l’aumento delle romantiche possibilità offerto dalla rete come ottimizzazione di quel naturale desiderio di fare coppia, bisogno che altrimenti non potrebbe che scaricarsi interamente nei circuiti della “vita tradizionale”.

Una sorta di risoluzione di facciata della crisi dei valori ma certamente un vantaggio per la produttività e per la professionalità di un paese che non può più permettersi la perfetta identificazione col bunga bunga, nè può perdere ulteriore fiducia nei mercati di tutto il mondo e degli investitori di tutto il mondo, Italiani compresi.

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