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E’ il Cannonau sardo il vino più antico del mondo

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Per brindare, per disperazione o per puro piacere come accompagnamento ai pasti, è ormai noto a tutti che il vino rappresenta una delle bevande più consumate a livello planetario. Una narrazione storiografica lunga millenni ci ha tramandato tutta una serie di figure che -dall’epoca greca a quella romana, passando per quella comunale fino all’epoca odierna- del piacere del bere ne hanno cantato le lodi.

E nella lunga querelle su chi siano gli inventori del vino e su chi ne abbia diffuso l’uso su vasta scala, nuovi ritrovamenti archeologici rivelano che la Sardegna sarebbe la patria originaria del vino. Infatti a Monastir, comune della Città Metropolitana di Cagliari, alcuni ritrovamenti di epoca nuragica -risalenti addirittura all’età del Ferro, tra 900 e 750 a.C.– hanno fatto sorgere questa tesi già dagli inizi degli anni ’90.

Il ritrovamento di un torchio millenario in cui sono state rilevate tracce biologiche di acido tartarico (presente nell’uva) indurrebbe a far pensare che tale strumento servisse alle antiche popolazioni nuragiche per produrre il vino. Una traccia antichissima, risalente al IX secolo a.C, che costituisce la più antica (di questo tipo) rinvenuta nella zona europea. Le tracce analizzate dai chimici dell’Università di Cagliari rivelano ulteriori particolari su questo antico nettare di vino: l’origine sarebbe di viti autoctoni e di tipo rosso (vino rosso), qualcosa di potenzialmente e verosimilmente simile al Cannonau: un antico cannonau padre di quello moderno, che affonda in Sardegna le antichissime origini del vino

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