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Senza pastori non esiste la Sardegna-Restituite nei comuni del Goceano le schede elettorali al Comune

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Insistiamo sul tema – e con piacere abbiamo scoperto di non essere i soli – perché sono tante le sollecitazioni che ci arrivano dal gruppo di pastori che sta cercando di portare le proprie istanze all’attenzione nazionale. Da parte nostra confermiamo il sostegno e chiediamo a tutti di condividere e diffondere la loro richiesta di aiuto. Qui (Aiutiamo i pastori sotto attacco: compriamo i loro prodotti) trovate l’elenco dei pastori che fanno parte del comitato spontaneo di produttori artigianali che stanno lavorando per ottenere dalla Regione, dal futuro Ministro, il necessario riconoscimento e sostegno per poter lavorare.

La foto è di Davide Gallizio (Da Ricette di Sardegna, Slow Food Editore)

 

Facciamo il punto con le parole degli stessi pastori che chiedono «un intervento, sul piano di controllo della Dop affinché si adotti un sistema di verifica che permetta di accertare che il processo di lavorazione utilizzi solo latte intero e a crudo, non pastorizzato, condizione distintiva della Dop. Attualmente infatti non è operativa alcuna metodologia capace di individuare, a prodotto finito, se il latte utilizzato sia stato termizzato o meno, nonostante alcuni studi abbiano fornito ottime basi per l’avvio di un percorso utile alla riduzione del danno indotto dalla contraffazione, permettendo quindi, una differenziazione oggettiva del Fiore Sardo Dop, rispetto alle sue imitazioni ottenute da latte trattato termicamente». E a noi consumatori chiedono: «Meticolosità in fase di acquisto dei prodotti, individuando gli operatori che lavorano artigianalmente o, in alternativa, le industrie casearie che, consapevoli delle differenze qualitative, hanno adottato la politica che vede l’acquisto del formaggio direttamente dal piccolo produttore».

Intanto alcuni consiglieri regionali hanno presentato un’interrogazione al presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e all’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria per chiedere che siano messe in atto «azioni utili alla tutela della produzione artigianale del Fiore Sardo sottolineando tutte le perplessità relative al mancato controllo del parametro principale della produzione, il latte crudo, appunto».

Restando sul tema vi vogliamo raccontare un’altra storia, sempre di pastori. Ci spostiamo nel Goceano, una regione (dimenticatissima) della Sardegna, a centro Nord. Qui – come ci racconta in questo bel servizio Diego Bianchi, che poco spazio lascia al folklore e tanto alla realtà – i pastori stanno restituendo le tessere elettorali, rinunciando al diritto di voto nonostante l’impegno politico dimostrato durante tutta la vita. Crediamo sia un gesto che si commenti da solo. Guardatevi il filmato perché davvero vi può far capire di che cosa stiamo parlando.

 

 

 

A cura di Michela Marchi
[email protected]

Fonte
La Nuova Sardegna

La foto delle pecore è di Davide Gallizio (Da Ricette di Sardegna, Slow Food Editore)

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